La storia fantastica by William Goldman

La storia fantastica by William Goldman

autore:William Goldman [Goldman, William]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, General
ISBN: 9788845216015
Google: 2hFVAAAACAAJ
editore: Bompiani
pubblicato: 1990-10-15T05:08:31+00:00


Dalla sua posizione, alla punta dell'Armada, il Principe Humperdinck fissava il Dirupo della Follia. Era una caccia come tutte le altre. Volle non pensare alla selvaggina. Non importava che fosse un'antilope o una futura sposa: le procedure erano le stesse. Si raccoglievano le prove. Poi si agiva,

Si studiava, poi si attuava. Se si studiava troppo poco, c'erano molte possibilità che l'azione fosse anche ritardata. Bisognava prendere tempo. Così, congelato nella meditazione, continuò a fissare la liscia superficie del Dirupo.

Era ovvio che qualcuno lo aveva scalato di recente. C'erano graffi causati dai piedi fino in cima lungo una linea retta, il che significava, quasi certamente, una fune, un'arrampicata bracciata dopo bracciata lungo una fune di mille piedi con qualche occasionale calcetto per l'equilibrio. Per

effettuare una simile arrampicata occorrevano sia forza che preparazione e il cervello del Principe ne prese nota: il mio nemico è forte; il mio nemico non è impulsivo.

Risalì con gli occhi fino a circa duecento metri dalla cima. Qui cominciava a farsi interessante. I graffi causati dai piedi aumentavano, divenivano più profondi e non seguivano più una linea ascendente diretta. Qualcuno doveva avere volutamente abbandonato la fune a duecento metri dalla cima, il che non aveva senso, oppure la fune era stata tagliata mentre qualcuno distava ancora duecento metri dalla salvezza. Poiché, chiaramente, quest'ultima parte dell'arrampicata era stata effettuata direttamente sulla roccia. Ma chi poteva possedere un talento simile? E chi era stato chiamato a esercitarlo in un attimo mortale, trecento metri sopra il disastro?

"Devo esaminare la cima del Dirupo della Follia," disse senza nemmeno voltarsi.

Dietro di lui, il Conte Rugen disse solo: "Fatto," e attese ulteriori istruzioni.

"Invia metà dell'Armada a sud lungo la linea costiera, l'altra a nord. Dovrebbero incontrarsi al tramonto presso la Palude di Fuoco. La nostra nave procederà fino alla prima possibilità di sbarco e tu mi seguirai coi tuoi soldati. Prepara i bianchi."

Il Conte Rugen segnalò al cannoniere e le istruzioni del Principe rimbombarono lungo il Dirupo. Entro pochi minuti, l'Armada cominciò a dividersi e solo la gigantesca nave del Principe continuò la navigazione vicino alla costa alla ricerca di un punto per sbarcare.

"Laggiù!" ordinò il Principe qualche tempo dopo, e la

nave cominciò a manovrare nell'insenatura per ancorarsi in tutta sicurezza. Ci volle tempo, ma non molto, perché il capitano era abile e soprattutto perché il Principe perdeva in fretta la pazienza e nessuno voleva correre il rischio.

Humperdinck balzò a riva, venne abbassata una tavola, e i bianchi vennero condotti a terra. Di tutte le sue realizzazioni, nessuna soddisfaceva il Principe più di quei cavalli. Un giorno ne avrebbe posseduto un esercito, ma una perfetta discendenza era un affare lento. Per adesso aveva quattro bianchi che erano identici. Del colore della neve e instancabili. Alti due metri. Su terreno pianeggiante erano irraggiungibili, e anche in collina o su terreno roccioso solo gli stalloni arabi avevano qualche probabilità di star loro appresso. Quando il Principe aveva fretta, li montava tutti e quattro, senza sella, l'unico suo modo di cavalcare, stando su uno e conducendone



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